di Vladimir Esposito Damiano,Lorenza De Magistris,Emilia Vanacore

 

La classe 1B della scuola Fiorelli, il giorno 2/02/2017, si è recata a visitare Napoli sotterranea con i professori: Della Corte e Mastronuzzi.

I ragazzi dopo aver percorso un lungo tragitto a piedi, osservando tutte le bellezze di Napoli, sono giunti alla loro meta. L’ingresso si trova nel cuore del centro storico in Piazza San Gaetano. Con questa uscita didattica hanno imparato ad apprezzare Napoli guardandola e osservandola in superficie, infatti non tutti conoscono il sottosuolo di questa particolarissima città , la quale conserva un patrimonio storico-artistico di notevole rilevanza: questa è Napoli sotterranea. I ragazzi sono scesi per oltre 146 scalini, dove c’è un tasso di umidità superiore al 90%, infatti si consiglia di indossare scarpe comode e una felpa anche nei mesi estivi. La struttura era un acquedotto Greco-Romano di 400 km

(quadrati) che inizia dall’Avellinese e finisce alla zona Flegrea. Fu usato dal 4 secolo A.C fino al 1875 quando fu chiuso a causa di una epidemia di colera. La guida ha spiegato che il pozzaro era un uomo di orporatura esile che puliva i pozzi, si calava in delle cisterne e si agganciava (per salire e scendere) alle grappiate (fessure scolpite nella pietra), per pulire utilizzava un bastone con all’estremità un retino, proprio come facciamo con le piscine moderne. Il pozzaro veniva anche chiamato “o’ monaciello” perché quando non veniva pagato per il lavoro svolto si intrufolava nelle case dei debitori e rubava denaro o gioielli, invece al buon uomo che pagava, lasciava quello che aveva rubato, da qui la famosa leggenda napoletana. Inoltre la guida ha spiegato ai ragazzi che l’unico pozzo aperto per far passare aria era sotto alla chiesa di S. Paolo Maggiore, perché pensavano che se avessero bombardato, almeno le chiese non sarebbero state distrutte.

Nel corso della seconda guerra mondiale i rifugiati rimanevano anche più di una settimana nei cunicoli stretti di Napoli sotterranea, infatti hanno trovato anche giocattoli per bambini. I disertori erano dei soldati che entravano nei rifugi, si cambiavano e ne uscivano come uomini liberi.

Questa uscita didattica è stata molto suggestiva ed emozionante, il percorso aveva qualcosa di misterioso oltre che di antico, conoscere e visitare una città come Napoli con tante bellezze monumentali e naturali dà un ampio bagaglio culturale ed emozionante ad ogni turista che la visita.

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