Francesca Cassandro
In un attimo, in un impercettibile battito cardiaco, il male ha reciso i fiori più belli.
Strappati, spezzati, estirpati dalla madre terra che li piange, si fa strada -ancora una volta – il terrore per quel futuro che muore.
Davanti agli occhi del mondo si lacerano le anime di chi mai più rivedrà le proprie giovani creature, mentre, l’amore a loro destinato lascia il posto all’angoscia.
Oggi la tristezza abita in me, penso a quelle vittime della guerra dell’orrore a cui dedico le mie lacrime che, copiose, mi bagnano il viso come a voler cancellare ciò che ho appena visto.
Le mie mani tremano stringendo lo smartphone tra le dita…mentre con l’indice scorro le pagine di Facebook piene zeppe di video che richiamano alla mente quella sera di follia. Ragazzi della nostra età in cerca del proprio idolo che, invece, trovano la morte più assurda e inaccettabile. Non ci si può rassegnare né in nome di una cultura né in nome di un dio che non è di certo il Dio che preghiamo noi.
Dio, infatti, ci ha comandato di “Non uccidere” ed io, anche se sono una ragazzina, capisco bene che nessuna religione può fondarsi sulla morte. Dio è amore, non morte!
Più penso a questa tragedia, più resto ammutolita davanti alla cattiveria dell’uomo che uccide decine e decine di anime innocenti.
Uno sterminio di massa che non trova ragione in nulla…è l’irragionevolezza del male più malato che possa esistere al mondo.
Tra non molto quell’immagine sarà sbiadita, riemergendo chissà dove e chissà quando come un ricordo all’improvviso.
Ed intanto prego Dio per quegli occhi innocenti chiusi per sempre sotto i colpi di chiodi esplosi sulle note di “One last time” spegnendo in eterno l’entusiasmo della vita.