Durante questi anni di scuola media abbiamo affrontato molte volte il tema della diversità.
Oggi come oggi si tende ad essere uguali agli altri, sono poche le persone che dimostrano ancora la loro diversità.
Purtroppo però proprio chi non si omologa viene spesso isolato e preso di mira perché più debole o perché semplicemente ha un proprio modo di vestirsi. Molte persone soffrono perché sentendosi diverse dagli altri si sentono anche meno importanti. Io invece penso che ognuno di noi abbia il diritto di essere diverso, perché solo in questo modo ognuno può essere se stesso. Abbiamo affrontato questo argomento anche studiando Pirandello. Prima di scrivere i propri testi Pirandello svolgeva un’attenta analisi psicologica dell’individuo deducendo che ciascuno di noi non riesce ad essere se stesso perché è la società che glielo impone ed è per questo che ogni individuo è “uno”, “nessuno”, “centomila”, come scrive nel suo romanzo.
Anche nella mia classe si sono verificati degli episodi nei quali in compagno è stato, seppur bonariamente, preso in giro sui suoi problemi familiari, sul suo modo di vestire e ancora qualche volta capita e lo trovo inaccettabile perché lui porta in classe semplicemente se stesso.
L’anno scorso io ed altre mie compagne abbiamo vinto un concorso a scuola e ci hanno regalato i 4 libri della collana WONDER. In essi si parla di un ragazzino di nome Auggie Pullman che aveva subito molte operazioni al viso e quando arrivò il momento di affrontare la scuola media, Auggie era spaventatissimo. Tuttavia, nonostante gli sguardi strani dei ragazzi Auggie è riuscito ad affrontare e la diffidenza dei compagni semplicemente senza vergognarsi di essere se stesso. Penso sia il libro più significativo che io abbia mai letto, scritto con parole semplici, ma ricco di significato.
Se dovessi oggi attribuire un significato alla parola diversità questo sarebbe ESSERE SE STESSI senza paura di essere giudicati.
Sabrina Ciliberti III B