Nel 2018 le baby gang sono sempre di più alla ribalta: molto spesso si tratta di ragazzi che stanno per strada, con genitori alle spalle che magari non hanno saputo educarli, o peggio, apprezzano lo stile di vita dei propri figli, perché talvolta, anch’essi fanno parte della malavita.
Questo fenomeno è spesso citato nella cronaca quotidiana dal mese di dicembre dell’anno scorso, quando il povero Arturo, che si recava a fare delle fotocopie nei pressi di Via Foria è stato assalito da un branco di ragazzi armati di coltello che gli hanno rifilato ben ventuno coltellate, tra cui due alla gola.
Il ragazzo, fortunatamente e grazie ad un equipe medica formidabile, è riuscito a cavarsela nonostante la gravità delle ferite.
Le baby gang si cimentano in tutti i campi della criminalità, dallo spaccio di droga alla rapina a mano armata.
La magistratura, non potendo far arrestare i minorenni, si rivela impotente e questi crimini restano impuniti.
In questo modo, questi ragazzi possono continuare a scorrazzare liberi per la città, impennando magari sui propri motorini e spaventando tutti per l’alta velocità a cui viaggiano.
A mio parere questo fenomeno è dovuto anche al fatto che la serie “Gomorra”, creata per diffondere gli orrori della camorra, sia stata male interpretata da alcuni male intenzionati che hanno preso come esempio per le loro malefatte le scene della serie.
Concludo dicendo che il crimine è solo un modo per creare scompiglio nelle città e, praticato dai ragazzi fa si che questi, che potrebbero comunque affermarsi nel mondo, studiare e magari realizzare i propri sogni, restino in strada a fare le loro aggressioni e i loro furti.
Di Francesco Musetta III F