Animali imbalsamati, scheletri di vertebrati secolari ,curiosi insetti con zampette ramificate , il tutto racchiuso nel museo zoologico nel cuore di Napoli.
scuolafiorelli /Oggi 06 02 2018 i ragazzi della 2B della scuola G. Fiorelli, si sono recati presso il Museo Zoologico di Napoli, accompagnati dai professori: Moschetti, Mastronuzzi e Del Vecchio. I ragazzi hanno visitato il museo di zoologia fondato nel 1813 da Gioacchino Murat, situato nel cuore di Napoli in via Mezzocannone ed hanno potuto ammirare diverse specie di animali imbalsamati, scheletri di animali e tantissimi insetti. Giunti al museo, i ragazzi hanno incontrato una guida con la quale hanno subito effettuato un laboratorio che consisteva nell’ osservare al microscopio alcuni tipi di insetti ed individuarne le varie parti del corpo.
Terminato il laboratorio la guida ha accompagnato i ragazzi nella sala principale ed hanno potuto osservare uno delle maggiori attrazioni del museo per la collezione dei vertebrati: lo scheletro di una balena franca boreale, ritrovata nel Mediterraneo e lo scheletro di un elefante giunto a Napoli nel 1742. Successivamente la guida ha dato diverse spiegazioni su alcune specie di animali conservate nel museo e ha illustrato l’armadillo spiegando le sue caratteristiche di difesa, cioè come nasconde la testa formando una corazza e alcune note sulla sua alimentazione che avviene grazie all’uso di una lingua estroflessibile con cui ingoia senza masticare quante più formiche possibili.Inoltre la guida ha sottolineato l’importanza della frutta nella nostra alimentazione ricordando che noi siamo frugivori sin dai tempi antichi e infatti i nostri antenati avevano grossi molari che utilizzavano per schiacciare e tritare frutta. Poi la guida ha dato alcune informazioni sui nostri antenati come il gorilla e le scimmie antropomorfe, le quali hanno come noi la mano prensile. Successivamente la guida ha dato ai ragazzi alcune informazioni sulla balena, grande mammifero,e sulla sua respirazione.Le balene hanno la caratteristica che quando si immergono in acqua, scendono in profondità e i polmoni non collassano.In particolare ha parlato del capodoglio, il quale scende in profondità oscure dove non c’è più luce.
Infine la guida ha spiegato la riproduzione di alcuni vertebrati terrestri come i rettili ed anche gli uccelli e come questi animali covino le loro uova, richiedendo un tempo lungo, con costante calore ed una continua vigilanza.E’ stata un’esperienza ricca di nuove informazioni utili all’ampliamento del loro bagaglio culturale.
di Lorenza de Magistris