Sto per compiere 11 anni e forse sono ancora piccolo per comprendere quello che mi accade attorno, però la guerra in medio oriente di cui mi arrivano notizie in continuazione dalla televisione e dai social, mi confonde e preoccupa anche molti dei miei compagni. Eppure la guerra tra U.S.A. ed Iran, o meglio la “crisi” come trovo spesso scritto, o  come viene spesso raccontata da giornalisti in tv, non mi sembra proprio come quelle che ho studiato in storia. Non orde di barbari contro le legioni romane, piuttosto sembrano scaramucce e dispetti fatti tra ragazzini. Forse la guerra ai tempi dei social credo è solo importante per i Twitter o i post che si possono realizzare. Probabilmente twittare la propria bandiera dopo un attacco, o un assassinio, è diventato importante quasi come sventolare allo stadio il proprio tifo per la squadra di calcio, e poi pazienza se per errore si abbattono aerei colmi di passeggeri, o si uccidono persone per errore. Credo che la guerra dei grandi di oggi, in confronto a quelle condotte dai grandi condottieri del passato sul campo di battaglia, sia quasi da ridere, se non ci fossero morti innocenti da piangere. Guerre che ci tengono con il fiato sospeso, condotte probabilmente da bambini viziati e capricciosi, mentre noi restiamo con il fiato sospeso in attesa che stringano pace e magari amicizia su Facebook o Twitter.

 

di Ernesto Genova I C

Design di Emma Caldo II D

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