È finito il corso di scherma tenuto per la mia classe, la 1C ad indirizzo sportivo della scuola media “Nicolini – Di Giacomo”. Devo dire che, anche questa disciplina, è stata una splendida scoperta. Si tratta di un’arte marziale ma forse con qualche connotato in più. La scherma ha infatti un’eleganza, una velocità e la ricerca al loro interno di tattiche di attacco e di difesa che mettono alla prova non solo la velocità di esecuzione ma anche di pensiero. Sull’eleganza posso dire che si manifesta già dal lungo cerimoniale del saluto, come anche dalla postura che deve assumere lo schermidore in linea con la sua arma. Io pratico da molti anni il Karatè, che significa per l’appunto “mano vuota”, cioè senza armi, ma devo dire che l’attrezzo che utilizza la scherma, nel nostro caso il fioretto, l’ho rivalutato. Mi spiego: nelle arti marziali orientali l’allenamento naturalmente, ma anche la corporatura, il potenziamento fisico sono importanti per primeggiare, ognuno deve impegnarsi per migliorare negli aspetti in cui è svantaggiato per potersi misurare con gli avversari in maniera efficace. La scherma invece attraverso l’attrezzo spada quasi annulla le differenze fisiche e mette quasi alla pari i due avversari, si combatte con la forza della capacità di anticipare l’avversario, ragionare più rapidamente di lui. Certo la tecnica va acquisita anche qui con allenamenti, ma la parte fisica finisce per diventare meno importante quasi scompare. Così puoi combattere alla pari senza distinzioni di peso o di sesso e questo mi sembra molto bello.
Quello che mi è invece sembrato meno bello è che anche qui, grazie ad un piccolo torneo fatto, ancora una volta si affacci la stupidità del tifo, per cui si tende a partecipare per simpatia o antipatia piuttosto che per le capacità mostrate. Io ho imparato che “che vinca il migliore” non è un modo di dire, ma un augurio per tutti e che chi vince seguendo le regole dello sport che sta praticando va sempre applaudito. È questa per me l’unica vera regola da rispettare per capire cosa è lo sport, per dirsi veri sportivi e non stupidi tifosi che non capiscono la bellezza del misurarsi con lealtà per provare a migliorarsi sempre. Praticare uno sport è bello ed è importante per tutti, essere sportivi invece non è da tutti. Spero che corsi scolastici come il nostro possano aiutare a far crescere il vero sentimento sportivo in tutti.
di Ernesto Genova I C