Durante l’emergenza epidemica, noi studenti abbiamo sperimentato un nuovo metodo di fare scuola: la DAD.
DAD significa didattica a distanza, infatti gli studenti hanno fatto scuola dalle loro case collegati virtualmente in delle videochiamate, chiamate “videolezioni” nelle quali si svolgeva la didattica.
Inutile dire che tra le due c’è tantissima differenza, ed ovviamente c’è chi preferisce la DAD. Io preferisco la didattica in presenza.
Della didattica in presenza mi mancano le gite, le ore in palestra, le spiegazioni(a mio avviso migliori di quelle fatte nelle videolezioni),gli abbracci con i compagni, le paure prima delle interrogazioni, gli aiuti a vicenda durante i compiti in classe, le ore dei laboratori, aspettare insieme ai miei compagni l’inizio della scuola parlando del più e del meno, svegliarmi presto al mattino, il freddo tipico di inizio giornata in inverno… insomma mi manca proprio tutto!
Ora invece passiamo al “perché non mi piace la didattica a distanza”. Non mi piace poiché si avvicina pochissimo all’idea di scuola a cui siamo abituati. È più semplice la DAD perché durante le interrogazioni abbiamo i libri aperti, abbiamo mezzi di ogni tipo per farci aiutare da qualcuno o da qualcosa, (familiari, calcolatrici ecc.) anche i voti non hanno lo stesso valore, vedere i componenti della classe in dei piccoli quadratini, i problemi di connessione… insomma della DAD non apprezzo proprio nulla!
Speriamo di poter tornare al più presto in presenza!!
Marta Quartararo II°A