Ciao, sono Mattia Palmieri e vi voglio parlare della Giornata della Memoria.

Tutto iniziò il 1° settembre 1939 quando la Germania invase la Polonia in cui fondo il campo di concentramento più famoso di tutti: Auschwitz Birkenau, dove si poteva morire in tanti modi; i più comuni erano la camera a gas o buttarsi contro il filo elettrico.

Un altro campo molto comune è quello di Mathausen situato in Austria, dove il modo più comune di morire era la scala della morte molto scivolosa dove ci andavano anziani, disabili, bambini e donne per morire subito perché non abituati ai lavori forzati. Da mangiare avevano soltanto un po’ di brodo e un tozzo di pane duro. I questi campi ci andavano balcanici, rom, omosessuali ed ebrei: i predestinati a soffrire di più. All’ingresso di Birkenau vi era una scritta: “Arbeit macht frei” cioè il lavoro rende liberi. Un altro aneddoto molto importante è sulla cosiddetta razza ariana. Le SS prendevano i bambini ebrei e li  portavano nel campo di concentramento di Amburgo dal dottore Mengele soprannominato dai nazisti angelo della morte perché faceva degli esperimenti sui bambini. Egli iniettava qualcosa negli occhi per farli diventare chiari come gli ariani, però questo non succedeva perché i bambini diventavano ciechi, così Mengele li soffocava nel sonno. In tutto vennero uccisi sei milioni di ebrei.

Poi la Germania venne invasa dai russi che liberarono gli ebrei così Adolf Hitler, capo del partito nazista, si suicidò per non essere incriminato dell’uccisione di sei milioni di ebrei.

Articolo scritto da PALMIERI MATTIA, 2ID

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