Manca qualche giorno al Natale e ormai dappertutto scintillano meravigliosi decori; ora nelle case l’attenzione è rivolta alla preparazione dei dolci tipici che non possono mancare sulle nostre tavole: roccocò, susamielli, mostaccioli, ma soprattutto struffoli che già da alcuni giorni fanno bella mostra di sé nelle vetrine delle pasticcerie mentre in casa le nostre nonne o le nostre mamma preparano gli struffoli nel giorno dell’antivigilia.
Gli struffoli si presentano in modo davvero festoso: palline di pasta fritta, avvolte nel miele e coperte di confettini colorati e frutta candita. La loro origine è molto antica; pare che siano giunti nel golfo di Napoli tramite i Greci e il loro nome vuol dire “arrotondati”; in realtà i piccoli cilindri di pasta, mentre cuociono nell’olio bollente, si arrotondano. Inoltre essi sono un dolce che simboleggia la dolcezza e la forza di Gesù Bambino, definito “roccia che dà miele”. Questo dolce si diffuse in tutta Italia con nomi diversi: cicerchiata, pignolata, castagnole, cicerata.
Tutti hanno una “ricetta di famiglia”, tramandata nel tempo e quindi non c’è struffolo uguale all’altro!
Noi alunni della IV B vi suggeriamo la nostra ricetta:
- Farina 500g
- Zucchero 200g
- 4 uova
- 1 cucchiaio di burro
- 1 cucchiaino di vaniglia
- Scorza di limone grattugiata
- Miele 200g
- Zuccherini variopinti
- Frutta candita
Preparare l’impasto con farina, uova, zucchero, burro, vaniglia, buccia di limone e lasciarlo riposare un po’; poi preparare dei rotolini sottili di pasta, tagliarli a piccoli cilindri e friggerli in tanto olio. Quando gli struffoli si sono raffreddati, riscaldare il miele in un’ampia pentola, versarvi gli struffoli e mescolare per far assorbire il miele. Si possono disporre a forma di piramide, a ciambella o in pirottini di carta e infine si decorano.
Successo assicurato!
Classe IV B – Scuola Radice