Dal 30 gennaio 1933 Adolph Hitler incominciò la persecuzione e lo sterminio di Ebrei, omosessuali, disabili e bambini che vivevano in Germania. Noi alunni di quinta abbiamo approfondito l’argomento e abbiamo fatto fatica a pensare che questa cosa, crudele e disumana, sia davvero accaduta.
Abbiamo letto la poesia di Primo Levi, uno scrittore ebreo, il quale dice che nel campo di sterminio non c’era niente che permetteva di salvarsi. Egli racconta tutto quello che ha sofferto insieme a tanti uomini e donne: la fame, il freddo, la paura, le umiliazioni.
Hitler voleva la perfezione nella Germania; egli pensava che gli ariani fossero superiori a tutti gli altri popoli, pertanto uomini e donne ebrei furono costretti a sprecare la loro vita nei campi di sterminio.
Tutto questo non ha senso e per questo Primo Levi dice alle generazioni future che quelle atrocità non dovranno mai essere dimenticate, per sperare che non si ripetano mai più. A scuola abbiamo anche letto un brano tratto dal romanzo de “il bambino con il pigiama a righe”. In cui il bambino ebreo Shmuel diventò amico di Bruno figlio di un ufficiale tedesco. I due s’incontrano per giocare dopo aver scavato una buca sotto il filo spinato. I due bambini divennero amici; infine Bruno viene spinto per errore insieme a Shmuel ed entrambi morirono nelle docce a gas.
Tra i tanti bambini ebrei imprigionati c’era Anna Frank che rimase per due anni nascosta prima di essere catturata, lei confidò i suoi pensieri e il trascorrere di quegli anni nascosta al suo diario che poi è diventato un libro mondiale. È davvero triste pensare che a tanti bambini è stata negata l’infanzia e la vita. Per fortuna il 27/1/1945 grazie ai russi, gli americani e gli inglesi si diede inizio alla liberazione di tutti i prigionieri. Purtroppo pochi di essi riuscirono a sopravvivere, indeboliti dai maltrattamenti.
In tutto il mondo il 27 gennaio è il giorno della memoria per ricordare e non ripetere mai più quello che hanno subito gli ebrei e per far capire a tutti che non bisogna avere pregiudizi nei confronti di nessuno. Purtroppo nel mondo c’è ancora tanta violenza … ma noi non la vogliamo!
Gli alunni della classe 5ª del plesso Alberti
I.C Radice-Sanzio-Ammaturo