E’ passato da poco il Carnevale, una ricorrenza allegra e divertente per bambini e adulti; si festeggia con balli, maschere, sfilate, carri allegorici, coriandoli, stelle filanti e dolci tipici ma…che cosa significa la parola Carnevale!? Sin da piccolo me lo sono chiesto!
Avviando una ricerca ho scoperto che la parola Carnevale deriva dal latino “carnem levare”, cioè togliere la carne perché al martedì grasso segue il mercoledì delle Ceneri che segna l’inizio del digiuno quaresimale, prima della Pasqua. I travestimenti e le maschere hanno origine pagana e sono un adattamento cristiano ai Lupercoli e ai Saturnali romani, dei riti propiziatori e di purificazione durante i quali le maschere venivano usate per allontanare gli spiriti maligni nel periodo che precedeva la primavera. Durante i Saturnali venivano anche sciolti i vincoli servili; grazie ai travestimenti i plebei potevano confondersi con i patrizi. Tutto ciò si ripeteva ogni anno in memoria dell’età dell’oro attuata da Saturno, dio della semina. Una leggenda racconta che Saturno allontanato dal trono dal figlio Giove, si nascose nel Lazio dove fondò un regno di pace, concordia e uguaglianza. Durante il Cristianesimo questi riti rimasero come forme di divertimento popolare e verso la fine del 1600, le maschere popolari divennero degli attori specializzati in personaggi fissi che evidenziavano i vizi e i difetti degli uomini. Infatti, Pulcinella, simbolo di Napoli, è un servo furbo e fannullone, Arlecchino di Bergamo è bugiardo e dispettoso; Colombina chiacchierona e pettegola; Pantalone mercante ricco ma avaro e l’elenco potrebbe ancora per molto continuare.
Le maschere di oggi sono ispirate ai personaggi più svariati e inventano anch’esse nuove personalità che provengono anche dal mondo della fantasia. Devo dire che questa ricerca mi ha chiarito molte idee ed ho festeggiato il Carnevale con maggiore entusiasmo; mai come quest’anno mi sono divertito tanto insieme ai miei compagni di scuola.
La responsabile, la maestra Diletta, ha avuto una brillante idea di invitare gli animatori, i quali mascherati anche loro, ci hanno proposto numerosi giochi che si sono svolti per ben tre ore! I più divertenti sono stati: saltare sugli elastici, indovinare i personaggi dei cartoni animati guardando delle carte, passare dentro un tubo e raccogliere un palloncino e infine, guardare lo spettacolo delle marionette.
E’ stato davvero bello trascorrere il Carnevale a scuola insieme ai miei compagni, per una volta niente libri, quaderni e penne, ma chiacchiere, sanguinaccio, maschere e anche qualche scherzo, perché lo sanno tutti che a Carnevale…ogni scherzo vale!!
Domenico Tortoriello
classe V
plesso Alberti