La creazione di (In)Felix raccontata dalla regista Maria Di Razza ai microfoni di Saranno Cronisti
scuolafiorelli /“Non é mai troppo presto o troppo tardi per diventare regista”: È di questo parere Maria Di Razza, regista di (In)Felix, il corto in concorso alla XIX Edizione del Napoli Film Festival.
La pellicola illustra il problema dei rifiuti tossici legati alla Terra dei Fuochi, proiettando in chiave animata nel futuro le conseguenze disastrose che i veleni potrebbero avere sulle falde acquifere sottostanti.Partendo da un testo documentale prospettata dal geologo Giovanni Balestri, viene illustrata – grazie a duecento disegni realizzati a china, opere d’arte commissionate dalla stessa regista a Domenico Di Francia – una visione apocalittica del 2064.
Ai microfoni di Saranno Cronisti la regista…
Lei è diventata regista per passione o per professione?
Né per l’uno, né per l’altro motivo. Sono diventata regista a 50 anni, testimoniando che non é mai troppo tardi per iniziare.
Di cosa si occupava prima?
“Di informatica anche se, in realtà, ho sempre avuto la passione per il cinema. Ho realizzato dei corti che hanno girato il mondo e questa è la mia terza creatura.
Quali temi affronta nei suoi film?
“Mi occupo di sociale, l’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica usando a volte la fantasia e visioni apocalittiche”.
Ci racconta tecnicamente come nasce (In)Felix
“Ho utilizzato duecento disegni a china realizzati da Domenico di Francia. Il lavoro è stato poi digitalizzato per renderlo fluido come un cartone in bianco e nero. Il tutto valorizzato dalle musiche di Antonio Fresa, lo stesso autore di La gatta Cenerentola.
Quanto tempo ci è voluto prima di veder realizzato il suo corto?
“Circa due anni, anche perché dovevo mettere da parte i soldini che mi servivano per realizzarlo. Lo considero un film di condivisione perché molti amici e parenti mi hanno sostenuto economicamente e ve ne accorgerete leggendo il lunghissimo elenco di persone citate nei titoli di coda”
La moderna tecnologia è un vantaggio o uno svantaggio per i registi?
“E’ difficile rispondere perché se da un lato la tecnologia aiuta a realizzare un film, dall’altro lato si rischia che tutti si improvvisano regista senza magari averne conoscenza di base”
Qual è stato il momento più difficile della realizzazione del film?
“Tanti sono stati i momenti complicati, forse proprio quello di avere idee ma non poterle realizzare nell’immediato per mancanza di fondi, il dovermi dividere tra lavoro, famiglia e cinema…L’inizio é stato abbastanza duro per me, perché ho visto una montagna enorme da scalare, senza scoraggiarmi sono arrivata dove sono oggi”
Rimpiange di non aver cominciato prima a fare la regista?
“No, questo era il momento giusto per farlo, la mia maturità artistica”
Come descriverebbe in poche parole il suo cortometraggio?”
E’ un lavoro di denuncia – proposto in chiave animata – di ciò che é stato fatto negli anni scorsi nella terra dei fuochi. Premetto che si parte da una storia reale ma si giunge ad una visione futura di fantasia. Esiste tuttavia un dossier pubblico che tutti possono trovare in rete ed uno studio del geologo Balestri, dove si ipotizza che entro il 2064, il percolato dei rifiuti tossici sversati nel territorio di Giugliano, potrebbe giungere alle falde acquifere sottostanti”
Antonio Ambrosio, Francesca Cassandro, Daria Dalli, Lorenza de Magistris, Chiaia Denunzio, Vladimir Esposto Damiano,Valeria Gallo, Luigi Andrea Imbimbo, Michele Mastursi, Alessandro Nitti, Francesca Pierno