Sono Raffaele Forino, ho quasi dieci anni e da circa un anno pratico un’arte marziale coreana chiamata “taekwon-do”. Questo termine significa “l’arte dei calci e dei pugni” ed è uno sport da combattimento a contatto pieno. Mi sono avvicinato a questa disciplina grazie a mio cugino che già la praticava. Il 13 Gennaio ho fatto l’esame e sono passato alla cintura gialla che rappresenta la terra dove la pianta cioè l’allievo mette le sue radici. In seguito ho fatto la mia prima gara che si è svolta a Fiumicino, vicino Roma. Man mano che si avvicinava il grande giorno cresceva la tensione e al tempo stesso l’emozione, ma una volta iniziati gli incontri tutto è passato. A fine giornata il maestro si è complimentato con tutti noi allievi, ed anch’io ero soddisfatto per come era andata. Il 25 Febbraio sono andato a fare un’altra gara, questa volta internazionale. Appena entrato in quel palazzetto ero molto emozionato; all’inizio pensavo di non essere bravo, di non poter vincere, di non essere pronto ma dopo un po’, grazie alle parole di mio padre, mi passò tutto. Iniziò la gara e ci dissero che avremmo cominciato con la parte tradizionale, cioè le forme che sono una serie di tecniche di braccia, di calci e di passi per combattere con avversari immaginari che attaccano da diverse posizioni; io persi per un punto perché l’avversario fece una forma superiore alla mia; dopo un po’ arrivò il momento di fare i combattimenti. Al mio primo round sono stato io a vincere ed anche nei successivi ma all’ultimo, per sfortuna, persi. Nonostante tutto io ero e sono contento perché non solo avevo fatto dei bei combattimenti ma anche perché mi sono divertito ed ho vinto la medaglia d’argento. Io per la prossima volta non solo punterò alla medaglia d’oro ma la prenderò… spero! … Spero inoltre di continuare a praticare questo sport e di fare gare sempre più importanti e come il mio maestro poter partecipare un giorno alle olimpiadi e perché no, magari, pure ai mondiali!
Raffaele Forino
Classe IV A – Radice