Dalle parole in libertà alla libertà di parole

 

Mercoledì 9 gennaio è iniziato il PON di italiano L’officina delle parole 2, presso la sede Di Giacomo dell’I. C. Nicolini- Di Giacomo, a cui sono iscritti circa 24 alunni delle classi prime dell’istituto.

Nella prima lezione, di accoglienza e orientamento, la professoressa ha raggruppato tutti noi alunni, ci ha accompagnato in un luogo tranquillo e ampio (l’atrio della scuola, poiché fuori pioveva), ci ha disposto in cerchio e invitato ad immaginare di uscire dalla città per qualche ora, di immergerci nel verde e di lasciar emergere i pensieri, senza farci distrarre da altro, per esprimere in libertà tutte le parole che ci venivano in mente…Le ha annotate, senza che noi ce ne accorgessimo, e tornati in classe ci ha chiesto di scrivere un testo, che ne contenesse almeno 5. Tra tutti gli elaborati è stato scelto questo:

Una grande passione

C’era una volta, nella bellissima città di Napoli, una ragazza di nome Giulia, dai capelli castani e gli occhi verdissimi. Giulia aveva una grande passione: il calcio, che coltivava da quando era piccolissima. Purtroppo all’età di quindici anni fu costretta ad abbandonare questo sogno, poiché,  durante una partita, subì un infortunio al ginocchio sinistro, che non le permise più di giocare. I medici le spiegarono che, anche se apparentemente il ginocchio le fosse parso guarito, in realtà non lo sarebbe mai stato completamente.

Erano trascorsi, ormai, otto anni da allora, e a ventitré anni il calcio era ancora una delle cose che la rendeva più felice al mondo.

Una sera, era a casa e si annoiava; pensò al calcio, poi pensò al posto che la rendeva più felice, il mare e così arrivò alla conclusione che, pur avendo smesso di giocare e far partite, la sua passione non si era mai spenta. Andò nella stanza, in cui teneva nascosti tutti i suoi ricordi inerenti al calcio, rispolverò un vecchio pallone e si mise in macchina per andare verso il mare. Arrivò in spiaggia, prese il suo pallone, si tolse le scarpe, per sentirsi più libera, e con i piedi nella sabbia, cominciò a palleggiare. Si sentiva veramente felice, ascoltava il rumore delle onde e pensava che Napoli, di notte, era veramente bellissima!

 

Mariarosaria Mondò IH

 

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