Jean Sélim Kanaan:francese ed egiziano d’origine,nato e vissuto a Roma,si è laureato a Harvard e per dieci anni ha lavorato come volontario delle Ong nei paesi di guerra.Divenuto collaboratore dell’Alto commissario Onu per i diritti umani,nell’agosto 2003 è morto in un attentato a Baghdad.
La vita,la si puo’ definire una guerra;una lotta che a volte porta a delle vittorie,ma altre,a delle sconfitte.
Spesso,è soprattutto un combattimento contro se stessi,con la propria parte interiore,con l’esplosiva voglia di affrontare ogni ostacolo,desiderosi di raggiungere i nostri sogni,ma anche a fare i conti con quell’indifferenza che subentra nella nostra vita,dopo dispiaceri e sbandamenti,insuccessi e fallimenti….Il libro,che oggi propongo,è:La mia guerra all’indifferenza.
L’autore,nonché protagonista,Jean-Sélim Kanaan,narra il desiderio di aiutare l’altro e sostenere coloro in difficoltà.Egli seguendo le tracce del padre,entra a far parte delle Ong, in tal modo vive personalmente le pessime condizioni delle povere persone,bambini ed anziani che sopravvivono in quel tragico clima,ambiente di guerra.Nel suo viaggio,il ragazzo,per soffrire di meno,assume una maschera ed impara ad essere distaccato ed indifferente da quella quotidianità.Questo racconto porta il lettore ad immedesimarsi in una realtà povera e l’autore affronta concetti sconvolgenti ed impressionanti.
Noi,alunni dell’istituto Comprensivo G.Fiorelli,consigliamo questo angosciante,catastrofico libro,che tratta allo stesso tempo,avventurose e movimentate imprese,in quanto ci hanno incantato per l’intreccio di relazioni ricche di miserie e disagi,ma che vede un ragazzo crescere nell’umiltà e nel principio di aiutare l’altro ed assistere il più bisognoso.Ciò che,una persona nella propria vita dovrebbe sempre fare;ovvero spalleggiare ed agevolare chi è in difficoltà,o magari,semplicemente,colui che cerca conforto e consiglio.
di Marzia Rapillo (III^B)
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