di Fiamma Fico 3D
Il 25 maggio noi classe III D ci siamo recati in Piazza del Plebiscito, con la Professoressa La Manna ed il Prof Marco Palumbo per la manifestazione chiamata “Futuro Remoto”.
Al padiglione 3 abbiamo avuto l’occasione di vedere alcune tra le più innovative tecnologie.
Il CIRA
Il Centro Italiano Ricerche Aerospaziali è un centro di eccellenza nelle discipline aereonautiche e spaziali a cui il Governo italiano ha affidato il compito di realizzare il PRO.R.A., il Programma Nazionale per la Ricerca Aerospaziale.
Il CIRA dispone di laboratori all’avanguardia nell’ambito di differenti discipline: Aerodinamica, Strutture, Materiali, Sistemi di Volo, Affidabilità e Sicurezza, Propulsione, Meteorologia e Climatologia, Osservazione della Terra.
Inoltre dispone di diversi impianti di prova considerati tra i più avanzati al mondo, tra cui citiamo:
Il Plasma Wind Tunnel che permette di riprodurre le condizioni tipiche del rientro atmosferico dei veivoli spaziali per testarne i materiali di protezione termica.
L’Icing Wind Tunnel che consente di riprodurre nuvole e temperature identiche a quelle che causano la formazione di ghiaccio sulle superfici dei veivoli per studiarne gli effetti sulla sicurezza del volo e verificare l’efficacia dei sistemi di protezione dal ghiaccio.
“Guardate nel profondo della natura, e capirete meglio ogni cosa” (Albert Einstein)
6 CO2 + 6 H2O C6H12O6 + 6O2
Sistemi Bio-rigenertivi per l’Esplorazione Spaziale
L’Advanced Life Support (ALS) costituisce un nodo essenziale nella progettazione delle missioni di esplorazione di lunga durata. Deve essere infatti garantita all’equipaggio una continua rigenerazione delle risorse primarie e vi è quindi il bisogno di realizzare un sistema chiuso dal punto di vista della materia (ma aperto da quello dell’energia ) che riproduca (in piccola scala) i cicli che si sviluppano sulla Terra.
Un sistema bio-rigenerativo a ciclo chiuso prevede la presenza delle piante superiori come elementibio-rigeneratori. Esse contribuiscono alla generazione di ossigeno, alla rimozione dell’anidride carbonica, alla depurazione dell’acqua, alla produzione di fibra e alimenti e all’utilizzazione dei rifiuti organici. Si tratta di una delle più grandi sfide scientifiche e tecnologiche relative all’attività di esplorazione spaziale dei prossimi decenni.
Bio-indicatori nelle Applicazioni di Telerilevamento
L’uso dei Bioindicatori nelle applicazioni di telerilevamento si basa sulla capacità di utilizzare le risorse sistematiche degli organismi (marini e terrestri) a fronte di stimoli di natura abiotica e biotica (microrganismi, insetti, tossine).
Le alterazioni nella fluorescenza o nelle caratteristiche cromatiche, dimensionali e chimiche di alcune specie (bioindicatori) possono essere “lette” da diversi sensori (infrarosso, multi spettrale, radar …), consentendo l’individuazione, in tempo reale, di tipologie classificabili di emergenze ambientali; il tutto con i considerevoli vantaggi della visione sinottica.
Tale visione sinottica sarà resa ancora più efficace grazie alla disponibilità di nuove generazioni di piattaforme stratosferiche vocate ad integrare le attuali costellazioni satellitari di telerilevamento che, grazie alla prossimità e alla capacità di osservazione in persistenza, consentiranno di traguardare nuovi orizzonti applicativi e di concepire nuove funzioni in tema di monitoraggio del territorio e dell’ambiente.